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Tutto il mio folle amore

di Gabriele Salvatores

Con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno.

Titolo originale Tutto il mio folle amore. Drammatico (colore). Durata 97 min. Italia 2019 (Indiana Production Company, Rai Cinema, Effetti Digitali Italiani (EDI) - Distribuzione: 01 Distribution)

Tutto il mio folle amore

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Sono passati sedici anni dal giorno in cui Vincent è nato e non sono stati sedici anni facili per nessuno. Né per Vincent, immerso in un mondo tutto suo, né per sua madre Elena e per il suo compagno Mario, che lo ha adottato. Willi, che voleva fare il cantante, senza orario e senza bandiera, è il padre naturale del ragazzo e una sera qualsiasi trova finalmente il coraggio di andare a conoscere quel figlio che non ha mai visto e scopre che non è proprio come se lo immaginava. Non sa, non può sapere, che quel piccolo gesto di responsabilità è solo l’inizio di una grande avventura, che porterà padre e figlio ad avvicinarsi, conoscersi, volersi bene durante un viaggio lungo le strade deserte dei Balcani in cui avranno modo di scoprirsi a vicenda, fuori dagli schemi, in maniera istintiva. E anche Elena e Mario, che si sono messi all’inseguimento del figlio, riusciranno a dirsi quello che, forse, non si erano mai detti.

SALVATORES RITROVA LE SUE RADICI E SI REINVENTA IN UN ROAD MOVIE POTENTE, GIRATO CON GRAZIA ED EMPATIA, FELICEMENTE A BRIGLIA SCIOLTA.

Recensione di Paola Casella

Trieste. Vincent ha 16 anni e un grave disturbo della personalità, con il quale sua madre Elena si confronta da sempre. Col tempo ad aiutare Elena nell’impresa è sopraggiunto suo marito Mario, che ha imparato a voler bene a Vincent come ad un figlio e l’ha adottato legalmente. Ma quando sulla scena irrompe Willi, il padre naturale del ragazzo che ha abbandonato lui ed Elena alla notizia della gravidanza, quel poco di equilibrio che si era instaurato con un figlio gestibile a stento si rompe, e Vincent trova la via di fuga che cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato “il Modugno della Dalmazia”, ora diretto verso una tournée nei Balcani.

Tutto il mio folle amore prende il titolo da un verso della canzone di Domenico Modugno “Cosa sono le nuvole”, a sua volta titolo dell’episodio di Capriccio all’italiana diretto da Pier Paolo Pasolini.

Anche qui i protagonisti sono marionette del destino: Willi, Elena e Mario vengono infatti manovrati da Vincent che li trascina in un’avventura picaresca tra Slovenia e Croazia, impedendo loro di adagiarsi su una quotidianità fino a quel momento accettata come immutabile.

Per Gabriele Salvatores si tratta di un ritorno al road movie, suo genere del cuore, e del recupero di una libertà espressiva che, come in passato, prende la forma del viaggio iniziatico. Tutto il mio folle amore nasce dal romanzo “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas, che a sua volta nasceva dalla storia vera di un padre e il suo figlio autistico in viaggio attraverso le Americhe.

Nel film di Salvatores l’America è molto più vicina e la malattia di Vincent non ha nome, ma comporta momenti imbarazzanti, sbalzi di umore, entusiasmi incontenibili e brusche frenate: non solo da parte del ragazzo ma anche di un padre che non ha mai voluto (o saputo) diventare adulto. Willi è “strano” tanto quanto Vincent, e a ben guardare è “strana” anche Elena, da cui il figlio ha ereditato non soltanto il bel viso. L’unico “normale” sembra essere Mario che però, con la sua concretezza meneghina, è ben cosciente che la “stranezza” arricchisce la sua vita altrimenti monotona, anche perché per mestiere – fa l’editore letterario – è sempre in cerca di un’originalità autentica nel raccontarsi.

Programmazione film
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TERMINATA