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Quando hai 17 anni

di André Téchiné

Con Sandrine Kiberlain, Kacey Mottet Klein, Corentin Fila, Alexis Loret, Jean Fornerod, Mama Prassinos, Jean Corso, Rémi Garcia, Maïté Arraiza, Françoise Gaillard.

Titolo originale Quand on a 17 ans. Drammatico (colore). Durata 116 min. Francia 2016 (Fidélité Films, Scope Pictures, France 2 Cinéma Distribuzione: Cinema)

"On n'est pas sérieux, quand on a dix-sept ans." Lo scriveva un grande poeta come Arthur Rimbaud
Quando hai 17 anni

In un aspro villaggio tra le montagne della Francia sud-occidentale, Damien e Tom frequentano la stessa scuola. Potrebbero essere amici, ma non si sopportano. Si insultano, e quando le parole non sono abbastanza si picchiano. La madre di Damien, Marianne, è medico; il padre, pilota militare in missione. Tom è magrebino, figlio adottivo di una coppia di contadini che vive in una remota fattoria in mezzo alle montagne. Dopo molte difficoltà, la madre adottiva di Tom è nuovamente incinta, e dal momento che la sua gravidanza si presenta difficile, Marianne si offre di aiutarla accogliendo Tom in casa sua per il tempo necessario. Damien e Tom si trovano così a vivere sotto le stesso tetto…

 

Recensione:

“On n’est pas sérieux, quand on a dix-sept ans.” Lo scriveva un grande poeta come Arthur Rimbaud, lo stesso Rimbaud (e lo stesso poema, intitolato“Roman”) che il 17enne Damien recita di fronte alla sua classe, in una piccola cittadina ai piedi dei Pirenei.
È tornando al suo posto che Damien viene sgambettato, apparentemente senza motivo, dal compagno Thomas, che tutti i giorni si fa un’ora e mezzo tra cammino e bus per raggiungere la scuola dalla fattoria di montagna dove vive con la famiglia. E quello sgambetto è l’inizio di una schermaglia fatta di sguardi in cagnesco, spintoni, qualche cazzotto; di un’attrazione perturbante, di un amore che richiederà tre trimestri e un gran numero di eventi per poter finalmente sbocciare come un fiore in primavera.

Il film di André Téchiné, però, è molto di più della storia d’amore tra due ragazzi, turbati e imbarazzati non dall’omosessualità ma dal sentimento prepotente e trascinante. Come ha in fondo sempre fatto, il francese costruisce un mondo fitto di personaggi e relazioni, un mondo che qui ha i suoi pilastri in Damien e Thomas e una struttura fatta dalle loro famiglie: da un lato una madre medico e un padre elicotterista dell’esercito, lontano; dall’altro due fattori.
Lo scontro e l’attrazione tra i ragazzi saranno il collante che porterà la dottoressa a occuparsi della tardiva gravidanza della mamma di Thomas, a tal punto da invitare il ragazzo a vivere in casa con lei e Damien e per diversi mesi. Mesi fatti di studio, anche reciproco, di sfide, di scontri, di confessioni, di rigetti e rimpianti.

Sarà la vita, quella vita che è morte e nascita, a far sì che Damien e Thomas riescano a incontrarsi, finalmente, come realmente desiderano. Saranno la morte e la vita che ricomincia, a far superare lutti dolorosi e patemi amorosi. Quella vita in cui, come recita l’ultima battuta del film, affidata alla dottoressa Sandrine Kiberlain (per una volta felicemente lontano dai ruolo borghesi e isterici che spesso le affibiano), bisogna avere fiducia. Come in sé stessi, e negli altri.
Quello di Quand on a 17 ans è un bellissimo messaggio di apertura e di speranza; quello di Téchiné un film che guarda al presente e al futuro con sincero e mai ottuso ottimismo, che racconta le gioie e i dolori, anche i peggiori, senza urla né senza tende cui aggrapparsi, ma col romanticismo profondo e leggero di Rimbaud.

Riuscire in questo, è un piccolo gioco di prestigio. Tenere assieme una storia che potrebbe scappare di mano e degererare nel patetismo e nel dramma urlato a ogni svolta, anche. Téchiné, a 72 anni, ci riesce. Tiene assieme un mondo e dei personaggi veri e pulsanti, grazie alla regia ma soprattutto grazie a un bellissimo copione, scritto con la più giovane Céline Sciamma, che ha portato una freschezza e una vitalità che era sfuggita al regista nelle sue ultime opere.
Che il copione sia costruito bene lo si capisce dalla prima scena del film, che con un semplice stratagemma narrativo isola, letteralmente, Damien e Thomas e ci li evidenzia come protagonisti. Lo si capisce dall’intreccio delle storie personali. Lo si capisce dal tono mai artificioso dei dialoghi, nei quali spesso irrompono un’ironia mai sarcastica e quella leggerezza evocata proprio dal poeta.
“On n’est pas sérieux, quand on a dix-sept ans.”

Programmazione film
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA