Con Cast (voci originali): Mandy Patinkin, Demi Lovato, Rainn Wilson, Joe Manganiello, Jack McBrayer, Danny Pudi.
Titolo originale Smurfs: The Lost Village. Animazione, Fantastico (colore). Durata 89 min. U.S.A. 2017 (Columbia Pictures, Kerner Entertainment Company, Sony Pictures Animation Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia)
Trama:
Una mappa misteriosa spinge Puffetta e i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto a una corsa emozionante e piena di suspence attraverso la Foresta Segreta, un luogo popolato da creature magiche, per trovare un villaggio perduto prima che ci arrivi il perfido Gargamella. Intraprendendo questo viaggio spericolato, ricco di azione e insidie, i nostri amici blu si ritroveranno a scoprire il più grande segreto della storia dei Puffi!
Recensione:
Così come accadde anni fa con Asterix e il regno degli dei, per citare un’altra invenzione fumettistica francofona, i personaggi ideati nel 1958 dal belga Peyo (al secolo Pierre Culliford, 1928-1992) trovano finalmente in I Puffi – Viaggio nella Foresta Segreta il lungometraggio animato che rende loro giustizia. Liberiamoci prima del doveroso discorso tecnico. Il team della Sony Pictures Animation, condotto in battaglia dal regista Kelly Asbury (Spirit, Shrek 2), ha con nostra somma gioia buttato alle ortiche il discutibile design fotorealistico visto in I Puffi e I Puffi 2, piegando la classica moderna CGI al rispetto della grafica originale dei personaggi: l’effetto sullo schermo è bello, vivace, colorato (irresistibili i coniglietti fosforescenti!) e animato con grande attenzione, senza badare a spese. Certo, la serie animata per la tv della Hanna & Barbera (1981-1990) è iconica per una generazione, insieme alle voci originali dei vecchi doppiatori e a Cristina D’Avena (che qui rivisita una sua famosa sigla), ma il lavoro su questo film ha un rilievo sufficiente a farvi accettare le novità.
L’assenza di riprese in live action, tormento dei due film Sony precedenti, è una vera liberazione, perché garantisce una sospensione dell’incredulità più solida e più fiabesca, più autoreferenziale, se si esclude il ricorso in alcuni casi a una colonna sonora dance un po’ fuori registro. In ogni caso, anche confrontando I Puffi – Viaggio nella Foresta Segreta con i moderni lungometraggi concorrenti interamente animati, l’ammiccamento al mondo degli adulti è qui molto più contenuto. E’ una decisione in controtendenza, perché negli ultimi anni ci siamo abituati a un cinema d’animazione dalle multiple letture, ma è una decisione che ci sentiamo di condividere in questo caso. Se di franchise e marchi famosi si deve sopravvivere, che per lo meno siano rispettati: i Puffi sono avventura, fiaba, ingenuità, simpatia, clownerie e dolcezza poetica. E nella sua semplicità, il film riesce a trasmettere un solo messaggio, ma molto chiaro, sul significato di un’appartenenza a una comunità, sul rapportarsi agli altri e sulla collaborazione, al di là degli inevitabili screzi.
Contenuti emergono anche dalla figura di Gargamella, più meschino che realmente minaccioso, ma non è tanto il suo aspetto a essere didattico per un bambino: rappresenta l’assenza di sincerità, il disprezzo per i valori più elementari. Non è un villain sofisticato che in fondo dal suo punto di vista può avere anche ragione: Gargamella fallirà sempre perché proprio non ha dignità, che i Puffi mantengono anche nei suoi riguardi. Buonista o meno, è un gran bel messaggio.
Se si è disposti a tornare bambini e/o si hanno figli al seguito, I Puffi – Viaggio nella Foresta Segreta, ben realizzato, semplice, diretto e tanto delicato, dimezza il peso dell’anima all’uscita dalla sala. Sarà pure un film per bambini, ma noi adulti ne abbiamo più bisogno di loro.