Con Terence Stamp, Hugo Weaving, Guy Pearce, Bill Hunter, Rebel Russell, John Casey, June Marie Bennett, Murray Davies.
Titolo originale The adventures of Priscilla, queen of the desert. Commedia/Musical (colore). Durata 103 min. Australia 1994 (Produzione: Al Clark, Michael Hamlyn Distribuzione: Lucky Red)
Priscilla, la regina del deserto (The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert) è un film australiano del 1994 diretto da Stephan Elliott, vincitore del Premio Oscar 1995 per i migliori costumi.
Fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 47º Festival di Cannes.[1]
Priscilla ha successivamente fornito le basi per l’omonimo musical, che ha debuttato nel 2006 a Sydney e successivamente proposto in Nuova Zelanda con il medesimo cast. Successivamente sono state allestite produzioni a Londra, Toronto, New York(Broadway), San Paolo, Milano, Roma, Trieste e successivamente nella versione tour in tutta Italia.
Bernadette Bassenger, Mitzi Del Bra, e Felicia Jollygoodfellow sono i nomi d’arte di Ralph, Anthony Belrose ed Adam Whitely, una transessuale e due drag queen che si esibiscono nei gay bar di Sydney. Dopo la morte del compagno di Bernadette, le tre partono alla volta di Alice Springs per esibirsi al Lasseters Hotel Casino, del quale la ex-moglie di Tick è direttore. Come mezzo di trasporto, le tre adottano un vecchio torpedone che battezzano “Priscilla, la regina del deserto”.
Durante il viaggio attraverso l’outback australiano, dialoghi ed esperienze si intrecciano tra Bernadette, Tick ed Adam. Un guasto al motore le ferma in mezzo al deserto e il trio s’allarga accogliendo Bob, un meccanico di larghe vedute che le aiuta a rimettere in sesto la sgangherata Priscilla. Arrivati ad Alice Spring, si scopre che Tick ha un figlio di otto anni, Benjamin, che accetta in modo sorprendentemente maturo il padre finocchio. Finito il ciclo di spettacoli, il bambino torna a Sidney col padre ed Adam, mentre Bernadette e Bob provano ad approfondire il loro rapporto.