Con Ben Whishaw, Hugh Bonneville, Emily Mortimer, Olivia Colman, Antonio Banderas.
Titolo originale . Animazione, Avventura, Commedia (colore). Durata 106 min. Gran Bretagna, Francia 2024 (Eagle pictures)
Judy e Jonathan sono cresciuti e stanno per lasciare il nido. I tempi in cui la famiglia Brown si stringeva tutta quanta sul divano della casa di Windsor Gardens sono finiti, e la signora Brown sembra soffrirne più di tutti. L’occasione di trascorrere un po’ di tempo insieme si presenta, inattesa, quando l’orso Paddington riceve via lettera la notizia che la sua amata zia Lucy, ospite di una casa di riposo per orsi in Perù, sembra non godere di buona salute: si è chiusa in se stessa e non fa che nominare il suo nipotino lontano. La famiglia Brown al completo (Signora Bird compresa) si mette allora in viaggio per il Sudamerica, pronta all’avventura, e l’avventura non si farà attendere.
Al traguardo del terzo film ci si potrebbe anche interrogare sulla sua necessità, eppure non si è portati a farlo: perché il personaggio creato da Michael Bond ha dato originariamente vita a una serie numerosa di libri e originerà presto un’altra serie televisiva, dimostrando di poter reggere serenamente la richiesta.
Perché i primi due film hanno dimostrato di possedere vitalità creativa in quantità e un fine gusto per le gag; perché è molto difficile averne abbastanza di un orsetto ben educato, che interpella tutti quanti con il titolo di “signora”, “signore” o “signorina”, ce la mette tutta per essere un buon cittadino, e, al culmine della rabbia, può al massimo fissarti obliquamente, per comunicarti il suo disaccordo.