Con Alessandro Gassmann, Rossy De Palma, Iván Sánchez, Isabella Ragonese, Saul Nanni, Pepa López, Francesco Gheghi, Roberto Nocchi.
Titolo originale . Commedia (colore). Durata 100 min. Italia 2019 (Produzione: Neo Art, Paco Cinematografica Distribuzione: Eagle Pictures)
Jack fin da piccolo ha creduto alla tenera bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Gio, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di incredibili superpoteri, come un eroe dei fumetti. Con il passare del tempo Gio, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa un segreto da non svelare. Con questo sentimento nel cuore, trascorre il tempo delle scuole medie. Quando Jack conosce il primo amore, Arianna, la presenza di Gio, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare ad Arianna e ai nuovi amici del liceo l’esistenza di Gio. Ma non si può pretendere di essere amati da qualcuno per come si è, se non si è in grado per primi di amare gli altri accettandone i difetti. Sarà proprio questo l’insegnamento che Jack riceverà da suo fratello grazie a quel suo originale punto di vista sul mondo e quando riuscirà a farsi travolgere dalla vitalità di Gio comincerà a pensare che forse è davvero un supereroe.
RECENSIONE
Stefano Cipani dirige l’adattamento del libro di Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri, evento speciale nelle Giornate degli Autori di Venezia76: una storia vera potente, umana, che prende le mosse da una colpa fondamentale, una vergogna inconfessabile, quella di un ragazzo che mente per nascondere un fratello, Gio (Lorenzo Sisto), con la sindrome di Down.
Non comprende nemmeno quanto profondamente il suo gesto cambierà la sua stessa vita, il Giacomo, anzi “Jack” (Francesco Gheghi) protagonista, che per il resto dell’avventura si barcamena tra amicizie, affetti e un’adolescenza appena cominciata e già, apparentemente, insormontabile.
La morale è che, sì, da una bugia non si torna indietro, o almeno non si torna indietro indenni, ma si può imparare molto più di qualcosa, con il coraggio necessario ad affrontarne le conseguenze. La prova attoriale è un coro tutto sommato armonico, seppure senza picchi, forte dei suoi due numi tutelari: Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese, padrino e madrina di una famiglia cinematografica, scandiscono una vicenda delicata quanto disinvolta nel trattare con la giusta ironia temi complessi e troppo spesso travisati.
Il rapporto tra i due fratelli, peraltro non fratelli unici ma, drammaturgicamente, come se lo fossero, è lo snodo centrale del film. Ma ci sono altri petali su questo fiore, e proprio di questa varietà la regia si impreziosisce, facendone leggerezza.