Con Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Joana Ribeiro, Óscar Jaenada, Jason Watkins, Sergi López, Jordi Mollà.
Titolo originale The Man Who Killed Don Quixote. Avventura (colore). Durata 132 min. Regno Unito, Spagna 2018 (M2 Pictures)
L’uomo che uccise Don Chisciotte
Un film in cui, in un continuo intersecarsi di tempi tra presente e memoria del passato, ci si chiede cosa ne sia stato delle utopie giovanili.
Toby è un geniale ma anche cinico regista di spot che si trova su un set spagnolo in cui sta lavorando su un soggetto legato a Don Chisciotte. L’incontro con un gitano che vende dvd pirata di film ambientati in Spagna gli fa ritrovare la copia di un’opera giovanile girata in un paesino poco distante e avente lo stesso tema. Con quel lavoro aveva creato numerose aspettative negli abitanti e non tutte sono andate a buon fine.
Terry Gilliam dopo 25 anni è finalmente riuscito a realizzare il suo film su Don Chisciotte delle cui vicissitudini produttive ci resta testimonianza nel prezioso Lost in La Mancha realizzato sul set e con interviste aggiunte nel 2001. Che cosa sia rimasto del progetto di allora è pressoché impossibile sapere.
Sicuramente sono le polemiche che hanno visto contrapposti il regista e la 71esima edizione del Festival di Cannes uniti contro il produttore Paulo Branco che ne voleva impedire la proiezione. Gilliam non ha mai avuto vita facile con i produttori e in questa occasione si prende una vendetta che rende il film meno spettacolare rispetto, ad esempio, a Le avventure del barone di Münchausen ma molto più complesso sul piano di una riflessione (amara) sul fare cinema.
Perché è facile riconoscere nella figura di Don Chisciotte un Gilliam così pazzo ma anche così necessariamente lucido da essere un Don Chisciotte pronto a riconoscersi anche nel cinico Toby. Si può sopravvivere in un mondo popolato da sadici detentori di denaro e possibili finanziatori che asservono le Angeliche al loro esclusivo dominio, pressati da vicino da produttori altrettanto gelosi delle loro ‘proprietà’ femminili? Pensare a Weinstein & co. non è difficile in un film in cui, in un continuo intersecarsi di tempi tra presente e memoria del passato, ci si chiede cosa ne sia stato delle utopie giovanili.