Con Mimmo Borrelli, Roberto Del Gaudio.
Titolo originale L'equilibrio. Drammatico (colore). Durata 90 min. Italia 2017 (w.b.)
Sobrio dramma di Vincenzo Marra presentato al Festival di Venezia 2017
Convertito negli ultimi tempi al documentario, partendo proprio da un tentativo fallito di raccontare un evento reale, a causa delle pressioni del territorio,Vincenzo Marra converte la vicenda in un film di finzione, L’equilibrio, molto ben ancorato però nella realtà. Don Giuseppe torna dopo anni come missionario in Africa, e chiede al vescovo (Paolo Sassanelli) di essere trasferito da Roma alla sua Napoli, per tornare a casa, e per reagire a una crisi che potrebbe incrinare la sua fede. In quella realtà si trova a sostituire Don Antonio, un parroco molto popolare promosso a Roma, uno di quei preti di periferia pieno di carisma, umanità e vicinanza ai suoi fedeli. Lui è invece piuttosto schivo e riservato, ma, al contrario dei compromessi che – scopre presto – Don Antonio ha costantemente accettato per riuscire nel suo intento di porsi al servizio spirituale di una terra dimenticata come quella, è invece deciso a portare avanti la sua idea di fede giorno dopo giorno, senza cedimenti, ma neanche ricerca del martirio.
Due preti che vivono la trincea in maniera radicalmente opposta che si scontrano nel momento in cui Don Giuseppe si rende conto di una brutta vicenda di cui è vittima una bambina del quartiere, nei confronti della quale Don Antonio ha chiuso gli occhi, dedicandosi a lotte più visibili come quella contro l’abuso di rifiuti tossici. Il dolore e la paura intervengono a deformare la portata coraggiosa e lineare della fede, in un contrasto quotidiano con la paura, in bilico fra realismo e spinta al martirio, sulle tracce del percorso cristologico.
Marra non propone risposte o giudizi, ma è chiaro che il coraggio del nuovo arrivato, relegato all’angolo, in sempre più inesorabile solitudine, alimenta l’identificazione dello spettatore con questo uomo comune, senza particolari qualità se non un rigore morale naturale. Un contrasto fra Fede e Chiesa, intesa come comunità e soprattutto come classe dirigente che la indirizza, antica come il cristianesimo, con cui L’equilibrio si confronta. Il drammaturgo e attore teatrale napoletano Mimmo Borrelli presta una fisicità austera e una meccanicità quasi robotica che all’inizio può creare distanza, ma con il tempo rende il suo percorso credibile e emotivamente coinvolgente.