Con Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Susanna Piraino, Serena Barone.
Titolo originale LE SORELLE MACALUSO. Drammatico (colore). Durata 94 min. Italia 2020 (Teodora Distribuzione)
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LE SORELLE MACALUSO
“Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: ‘In definitiva io sugnu viva o morta?’ La figlia rispose: ‘Viva! Sei viva mamma!’ E la madre beffarda rispose: ‘See viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri’. (Traduzione: ‘Sì, viva! Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi’)”
Emma Dante, drammaturga e regista palermitana, racconta così l’ispirazione iniziale per Le sorelle Macaluso, pièce teatrale finanziata con il sostegno dell’Unione Europea e portata in scena prima al Teatro Mercadante di Napoli, poi in giro per tutta l’Europa.
Le sorelle Macaluso è stato premiato nel 2014 con due UBU, i massimi riconoscimenti in ambito teatrale, uno come Miglior regia e l’altro come Spettacolo dell’anno, ed è diventato il film che parteciperà in concorso alla 77esima Mostra del cinema di Venezia.
La storia è quella delle sette sorelle del titolo, che nella finzione cinematografica si riducono a cinque. Il film ne racconta l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia, sempre in bilico fra la vita e la morte e in continuo dialogo con i defunti, mettendo a nudo sogni e rimpianti, ricordi e rinfacci: una storia famigliare matriarcale raccontata attraverso le voci ma soprattutto i corpi delle sue protagoniste.
Per Dante questo è un ritorno in concorso a Venezia, dopo aver partecipato nel 2013 con Via Castellana Bandiera, basato sul suo romanzo omonimo. Elena Cotta, una delle due interpreti protagoniste (l’altra era la stessa Emma Dante), ha conquistato per quel ruolo la Coppa Volpi come Miglior attrice. E se in Via Castellana Bandiera il dramma si consumava nella quasi immobilità di un duello “western” fra due donne che non vogliono cedere il passo su una strada a una sola corsia, le prime immagini filmiche di Le sorelle Macaluso appaiono irruente, vitali, colorate e in continuo movimento.
Ancora una volta sembrano i corpi, in particolare quelli femminili, a farla da padroni, e la famiglia si conferma al centro della narrazione. Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella raccontano tensioni e tradimenti, speranze e delusioni, ovvero la materia magmatica di cui sono fatti gli scambi all’interno dell’universo femminile. “Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio”, come le ha descritte Dante.