Con Enzo Decaro, Massimiliano Rossi, Vittoria Chiolero, Max Cavallari, Daniela Freguglia.
Titolo originale LA CHIOCCIOLA. Drammatico (colore). Durata 110 min. Italia 2023 (35MM produzioni srl)
Torino. Vittoria, 15 anni, è chiusa nella sua stanza da trentatré giorni. Ha interrotto ogni contatto con il mondo esterno e trascorre tutte le sue giornate lì dentro. La madre Stefania, imprenditrice di successo nel mondo della moda, non sa darsi pace e ormai non sa più cosa inventarsi quando un suo insegnante le telefona per sapere perché la ragazza non va più a scuola. Sul lavoro la donna è tesa, meno entusiasta e il suo rapporto con la sua assistente Ester sta diventando sempre più conflittuale. I rapporti con la figlia sono inesistenti, soprattutto da quando il padre se ne è andato via di casa. Nei suoi confronti è spesso stata ingombrante: l’ha iscritta a esclusivi corsi di nuoto agonistico e tennis e le ha fatto fare dei video per la sua società.
L’unica persona di cui la ragazza si fida è suo nonno Francesco, un botanico che vive isolato nella natura a Cuccaro Vetere (un paesino del Cilento) impegnato nella difesa della biodiversità che ha trascorso molto tempo nella tribù dei Nativi Americani da cui ha preso come modello alcune delle loro tecniche dell’agricoltura. L’uomo cerca di mettersi in contatto con la nipote in ogni modo. Non riceve però più nessuna risposta alle sue lettere e così decide di raggiungerla a Torino per portarla via con sé.
“Hikikomori” è un termine giapponese che significa ‘stare in disparte’ e definisce il comportamento di ragazzi che decidono di ritirarsi volontariamente dalla vita sociale per lunghi periodi.
Ne sono affetti circa 44.000 persone (il 2% degli studenti), 67.000 rischiano di diventarlo e si ipotizza che le persone recluse volontariamente siano circa 100.000. Roberto Gasparro, che ha scritto anche la sceneggiatura, affronta il tema sottolineando la dimensione claustrofobica della stanza di Vittoria in contrasto con la vita all’aria aperta di suo nonno Francesco. La ragazza trascorre le sue giornate guardando video, fotografando persone dalla finestra e indossa talvolta un cappello di lana con la scritta ‘ansia’. Il malessere di Vittoria è descritto minuziosamente: la paura di varcare la porta della sua stanza anche solo per andare in bagno, le corde della racchetta da tennis tagliate.