Con Fatsah Bouyahmed, Lambert Wilson, Jamel Debbouze, Hajar Masdouki, Fehd Benchemsi, Catherine Davenier, Amal El Atrache, Abdellah Chakiri, Malik Bentalha, François Bureloup, Vincent Chaumont, Christian Ameri, Pierre Diot, Yvonne Gradelet.
Titolo originale La vache. Avventura, Commedia, Drammatico (colore). Durata 92 min. Francia 2016 (Teodora Film)
Fatah è un contadino che vive con la moglie e due figlie in un piccolo villaggio dell’Algeria. La sua passione è l’unica mucca che ha: Jacqueline. Da anni chiede di poter concorrere con lei al Salone dell’Agricoltura di Parigi e finalmente la sua costanza viene premiata: riceve l’invito. Messi insieme, con l’aiuto dei compaesani, i soldi necessari per la traversata e la sussistenza Fatah e Jacqueline partono. L’idea è quella, una volta sbarcati a Marsiglia, di raggiungere Parigi a piedi. Il viaggio ha inizio.
Il cinema francese ha nella propria storia di prodotti destinati al più vasto pubblico un film che molti ricordano per le risate ma anche per la commozione.
Si tratta di La vacca e il prigioniero di Henri Verneuil in cui Fernandel interpretava il ruolo di un prigioniero francese dei tedeschi che fuggiva da un campo di prigionia portandosi dietro una mucca.
Il film viene citato esplicitamente da Hamidi e, in questo modo, il regista dichiara la sua linea narrativa. Sarebbe infatti facile liquidare In viaggio con Jacqueline utilizzando la ormai onnicomprensiva e superficiale definizione di ‘buonista’. Perché Fatah in Francia trova sempre persone disposte ad aiutarlo (polizia a parte). Anzi, chi lo tratta male al suo arrivo è il cognato che si è ‘sistemato’ e non vuole averlo tra i piedi. Gli altri trovano il modo di favorire il suo percorso verso Parigi. Non è certo la Francia di Marine Le Pen quella che si trova davanti, neppure quando i media iniziano ad occuparsi di lui, novello Forrest Gump che però una meta ce l’ha.
Il film non risparmia ironie sulla mentalità algerina (mentre i maschi occhieggiano su Internet donne appetibili le donne sono sotto stretto controllo degli uomini) ma ciò che lo rende originale è proprio il clima di festa giocosa, anche se costellata di equivoci e incidenti, che induce lo spettatore, che non sia già schierato in modo pregiudizievole, a riflettere sul fatto che generalizzare è sempre e comunque un errore. Fatah ha un sogno come ce l’hanno tanti di coloro che cercano di raggiungere l’Europa. La quale ha i suoi problemi (e la protesta degli agricoltori è lì a testimoniarlo) ma non sarà certo demonizzando tutto il mondo musulmano che si sconfiggerà l’Isis. Fatah e la sua Jacqueline ce lo ricordano con un sorriso e un muggito