VEDI TRAILER

Il Viaggio di Fanny

di Lola Doillon

Con Léonie Souchaud, Fantine Harduin, Juliane Lepoureau, Ryan Brodie, Anaïs Meiringer, Lou Lambrecht, Igor van Dessel.

Titolo originale Le voyage de Fanny. drammatico (colore). Durata 94 min. Francia 2016 (Lucky Red)

Un viaggio emozionante sull'amicizia e la libertà raccontato attraverso gli occhi dei bambini.
Il Viaggio di Fanny

Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny, una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, viene mandata insieme alle sorelline in una colonia in montagna. Lì conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, scappa nel tentativo di raggiungere il confine svizzero per salvarsi. Un viaggio emozionante sull’amicizia e la libertà raccontato attraverso gli occhi dei bambini che consentirà ai giovani spettatori di comprendere più a fondo il dramma della guerra e della persecuzione razziale.

Lola Doillon ha portato sullo schermo la vicenda reale di Fanny Ben-Ami narrata nel suo romanzo autobiografico. Oggi la donna ottantaseienne vive a Tel Aviv dove la regista l’ha incontrata. Ne è nato un film che ha una doppia valenza. È infatti in grado di parlare ai più giovani portandoli a conoscenza di una vicenda che va conosciuta perché, come afferma la stessa Fanny oggi. “Desidero che il mio messaggio venga compreso, affinché alcune cose non si ripetano. Viviamo in un’epoca molto fragile, da ogni parte si levano voci che ricordano moltissimo quelle che si sentivano allora. Questo è molto pericoloso, anche per coloro che non sono ebrei. Perché dopo gli ebrei, andranno in cerca di altri bersagli”. Nella Confederazione Elvetica ci sono ancora oggi testimoni e attori reali di quanto accadde. Assistere a un on the road che ha le radici nel reale in cui è una bambina che cerca di portare in salvo altri bambini può indurre i giovani spettatori a riflettere non solo sul passato ma anche a guardare a se stessi e a chiedersi se l’indifferenza verso il prossimo sia, come sembrerebbe l’imperativo contemporaneo, l’unica via possibile per sentirsi sicuri.
Agli adulti ricorda non solo una fase della storia contemporanea e un evento non ancora raccontato sul grande schermo ma va oltre. Perché ci dice che allora quella bandiera con la croce bianca svettante su un fondo rosso non era solo un vessillo che rappresentava un’appartenenza nazionale ma anche un simbolo di accoglienza per chi cercava scampo da una morte certa. In un periodo in cui tante (troppe) bandiere stanno diventando segnali di esclusione acritica e indiscriminata si tratta di un memento che merita una riflessione.

Programmazione film
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA