Con Jim Broadbent, Helen Mirren, Fionn Whitehead, Matthew Goode, Aimee Kelly.
Titolo originale . Commedia (colore). Durata 96 min. Gran Bretagna 2020 (Bim Distribution)
Newcastle, 1961. Kempton Bunton ha sessant’anni e qualcosa da dire, sempre. Contro il governo, contro la stupidità, contro l’ingiustizia sociale soprattutto, che combatte come Robin Hood nella Contea di Nottinghamshire. Ma la battaglia più strenua è quella domiciliare con Mrs. Bunton, la consorte inasprita dalla vita e dalla morte prematura della loro figlia. Kempton scrive drammi che nessuno leggerà e si batte con la BBC per abolire il canone agli anziani e ai veterani di guerra. Metà del tempo lo passa a opporsi, il resto a cercare un lavoro. Per contribuire all’economia familiare, il figlio minore ruba alla National Gallery il ritratto del Duca di Wellington. Rimproverato il suo ragazzo per il gesto, Kempton ne diventa complice chiedendo un riscatto al governo inglese da reinvestire in opere di bene. L’imprevisto, però, è dietro il corner.
Autore di una commedia romantica divenuta un classico (Notting Hill), Roger Michell firma un film (britannico) tagliato per gli Oscar.
La formula? Un soggetto nobile, un décor d’epoca, una cup of tea e un ruolo di primo piano propizio alla performance attoriale. La schermaglia so british tra Jim Broadbent e Helen Mirren è certamente la cosa migliore del film. L’insieme è lontano dall’essere sgradevole e tutto quello che ci racconta è vero. O quasi. La storia di trasgressione di Kempton Bunton trova un’incarnazione ideale in Jim Broadbent, che ne fa un irresistibile bugiardo sempre un passo avanti alla disperazione.