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Green Drop – Behemoth

di Zhao Liang

Titolo originale Bei xi mo shou. Documentario (colore). Durata 95 min. Cina, Francia 2015 ()

Green Drop – Behemoth

Terzo appuntamento della rassegna ” Green Drop Award a Perugia”

Nicoletta Ferro e Hu Lanbo per il terzo appuntamento di Green drop award a Perugia
10 marzo 2018

La tavola rotonda con l’esperta di sostenibilità e la scrittrice
presso la Biblioteca San Matteo degli Armeni (ore 19.00).
A seguire (ore 21.00) al Cinegatti si proietta “Behemoth” di Liang Zhao
Saranno Nicoletta Ferro, partner di CsrValue e autrice del volume “Sviluppo sostenibile in Cina” (Asino d’oro 2015), e la scrittrice, giornalista e imprenditrice Hu Lanbo gli ospiti della tavola rotonda che accompagna il terzo appuntamento di “Green Drop Award a Perugia”: la rassegna che porta nel capoluogo umbro i film premiati da Green Cross Italia, l’associazione fondata da Mikhail Gorbaciov, durante gli ultimi sei anni alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per il loro valore ambientale.
L’incontro, previsto per giovedì 15 marzo nella Biblioteca di San Matteo degli Armeni (ore 19.00), sarà coordinato da Marco Fratoddi (Direttore editoriale della rete di educatori ambientali Weecnetwork) e Marco Gisotti (direttore del Green drop award di Venezia) e precede la proiezione nella sala comunale del Cinema Sant’Angelo (ore 21.00) di Behemoth di Liang Zhao, film che ritrae le contraddizioni dello sviluppo economico cinese.
La rassegna è promossa dalle riviste «Insula europea» e «Sapereambiente» insieme a Cinegatti, Arpa Umbria, Biblioteca San Matteo degli Armeni e all’Agenzia di comunicazione e studi ambientali Green Factor con il sostegno di Aboca, l’azienda leader nel campo dei medicinali fitoterapici.

Il programma completo, che si protrae fino al 29 giugno, è disponibile su www.insulaeuropea.eu e www.sapereambiente.it, dove inoltre si potranno visualizzare le dirette streaming degli incontri e scaricare il materiale sulla rassegna. L’ingresso alla tavola rotonda è libero, al termine della presentazione in biblioteca è possibile degustare con una sottoscrizione un equoaperitivo preparato dalla Bottega Ponte Solidale.

Il biglietto per la proiezione al Cinegatti costa 5 euro.
Per maggiori informazioni: www.insulaeuropea.eu e www.sapereambiente.it; bibliotecasanmatteo@comune.perugia.it, 0755773560.

Trama : Nel mezzo del cammin della sua vita un uomo nudo giace ripiegato su se stesso in posizione fetale nella Cina di oggi, al confine fra due mondi: un paradiso agreste che fa già parte di un passato irreversibile e un inferno minerario creato seguendo l’istinto distruttivo della mitologica bestia Behemoth. La terra è profanata da ruspe che scavano come artigli e viene trasportata lontano dai “giocattoli del mostro”, non prima di essere stata scandagliata da mani febbrili alla ricerca di qualcosa di prezioso che non dà gioia a chi lo trova. I minatori che popolano questo girone dantesco sono sproporzionatamente piccoli rispetto a ciò che producono, e facilmente rimpiazzabili, nel caso venissero spazzati via dalle esplosioni che sventrano le montagne, o fatalmente intossicati dal fumo e dal debris che esala dalle pareti violate, o arrostiti dalla lava che scorre dalle viscere stuprate come sangue incandescente. È una Divina Tragedia la cui guida non è un compositore di endecasillabi ma un uomo comune con uno specchio appoggiato sulle spalle che riflette il disastro a ritroso, e cerca segni di vita nel deserto.
Le ricadute del lavoro minerario entrano nella pelle, nei polmoni e nelle anime di uomini disposti a respirare per ore e giorni e anni il precipitato di una violenza contro (la) natura e ad abitare una landa lunare di silenzio e di morte senza sapere (o poter) reagire perché annichiliti dall’assolutezza della sopraffazione dell’uomo sull’uomo e dell’essere umano sull’ambiente: non solo monti secolari rasi al suolo, ma tradizioni brutalmente sradicate per fare posto ad un “paradiso” che non contempla l’umanità come suo beneficiario. Li vediamo cercare di lavar via la fuliggine e l’acciaio che non se ne vanno dai loro corpi, e non abbandoneranno più la loro coscienza. Vediamo la loro fatica quotidiana ripetitiva e degradante, che scava dentro i minatori e le loro compagne alterandone la biologia e la percezione di se stessi come membri del genere umano, come parte importante dell’equilibrio del mondo. Tutto è deciso dal mostro e il mostro è creato da noi, rendendoci inutili e obsoleti.
Il regista Liang Zhao crea un poema civile di incalcolabile potenza visiva, mescolando documentario e installazione artistica senza mai manipolare la realtà ma “limitandosi” a documentarla nella sua incredibile crudeltà e insensatezza, senza editorializzare, senza cedere alla moda contemporanea di mescolare realtà e finzione credendolo narrativamente più efficace. C’è un universo culturale dietro la sua rappresentazione di certi inferni contemporanei: non solo Dante, ma tutta la letteratura distopica, la fantascienza orwelliana, la rivoluzione industriale raccontata da Dickens, la riflessione filosofica e politica sull’alienazione dell’uomo ridotto a braccio meccanico, l’analisi scientifica dell’entomologo che studia l’esistenza breve e imperniata sulla propria appartenenza alla catena produttiva di certi insetti acriticamente fattivi.
La forza etica ed estetica delle immagini non è mai fine a se stessa, mai invasiva, e invece ricca della profonda empatia di uno sguardo privo di retorica o pietismo. Il rigore nel raccontare questa interminabile discesa negli inferi non si concede digressioni inutili, pause contemplative e neppure parole, salvo quelle del commento in voce fuori campo, contrappunto lirico a ciò che è già davanti ai nostri occhi in tutta la sua verità testimoniata. È una visione radicale e nitida, una denuncia asciutta e tagliente come una pietra strappata alla montagna, agghiacciante per ciò che racconta ma anche perché ci ricorda quanto tutto questo ci riguardi: “Quando una piaga percorre la terra, ogni essere vivente è in pericolo”. Questo fa un grande regista, veicolare il nostro sguardo rendendo impossibile distoglierlo e chiamarci fuori da ciò che accade sullo schermo, e nel mondo.

Programmazione film
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