Giù la maschera: Confino di Alessandro Tampieri

Giù la maschera: Confino di Alessandro Tampieri
Prima nazionale

La vicenda di un confinato per pederastia nell’Italia fascista diventa una riflessione politica, sociale e umana su un capitolo cruciale non solo del movimento LGBT ma di tutto il nostro paese. Confino ha una struttura in 18 scene che come frammenti cercano di ricomporre i pezzi della vita di Angelo P. Personaggio dichiaratamente inventato per portare in scena la verità di tante storie ancora chiuse negli archivi. Ispirato al clima che ha caratterizzato l’Italia nel ventennio fra le due guerre, il testo affronta il tema dell’omosessualità e della sua condanna a una strategia di silenzio e occultamento. Il monologo ripercorre i momenti chiave quali l’arresto, la condanna, la vita al confino, il richiamo alle armi e il ritorno a casa, trasformandosi in un dialogo a più voci tra l’io narrante e il resto del mondo. Un universo di parenti, amanti, medici, poliziotti, preti, compaesani e compagni che renderanno ancora più duro il senso di solitudine con cui il protagonista finirà per confrontarsi tragicamente.

Note di Alessandro Tampieri 📝🎭

“Chi sono i confinati di oggi? Quali le nuove forme di segregazione? Conoscere l’Italia di ieri può aiutarci a capire il presente. Perché discriminazione e intolleranza hanno radici lontane. Tanti i motivi che mi hanno spinto a lavorare su questo tema. L’incontro fortuito con un libro. Un viaggio in Basilicata, terra di confine e di confinati. E ancora una mostra che ha dato un volto a queste storie. Sempre di più mi sono lasciato coinvolgere dalle loro vite ai margini. Dalle loro zone d’ombra. Da tutto quello che nei manuali di storia non è mai stato scritto. Non per trasformare in eroe chi non lo chiede neppure. Ma perché il teatro può aiutare a ridare la dignità della memoria a chi continua ad essere confinato nel silenzio. E insieme dare voce alle storie attuali.”

Menzione speciale al Premio Antonio Caldarella per la nuova drammaturgia: “Lavoro interessante, insieme poetico e sperimentale, che lascia intuire sicure potenzialità autorali”

 

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