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ARIAFERMA

di Leonardo Di Costanzo

Con Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano, Roberto De Francesco.

Titolo originale . Drammatico (colore). Durata 117 min. Italia 2021 (Vision Distributio)

ARIAFERMA

Un carcere ormai in degrado sta per essere chiuso. Arriva però un contrordine: 12 detenuti ed alcuni agenti di polizia penitenziaria dovranno restarci un po’ più a lungo degli altri perché la struttura che dovrebbe accogliere i detenuti non è a momento disponibile. Diventa quindi necessario gestire in modo nuovo il rapporto considerato che gran parte dell’edificio è ormai chiusa.

Leonardo di Costanzo prosegue con rigore il suo percorso di ricerca e di riflessione sulle dinamiche relazionali riprendendo il discorso iniziato con il suo film di finzione d’esordio, L’intervallo.

Là un ragazzo e una ragazza si trovavano confinati in uno spazio chiuso l’uno con il ruolo del carceriere (decretato dalla camorra) e l’altra in quello di prigioniera. I due, inizialmente distanti, finivano con l’avvicinarsi e con il conoscersi. Lo schema si ripropone ora ma con un salto produttivo notevole. Non ci sono più interpreti bravi ma sconosciuti come in quell’opera ma Servillo, Orlando e Ferracane nonché Striano tra i protagonisti.

Di Costanzo però, come detto, non perde il rigore del proprio sguardo indagatore dell’animo umano al di là delle convenzioni (come accadeva anche in L’intrusa) giocando sulla molteplicità dei punti di vista e sullo spazio. Perché non solo gli esseri umani ma le mura stesse dell’edificio raccontano in questo film. Raccontano di un edificio concentrazionario che è funzionale a fare riferimento non, come si potrebbe pensare, alle note vicende del carcere di Santa Maria Capua Vetere ma piuttosto, inizialmente, ai versi di Fabrizio De André “Di respirare la stessa aria dei secondini non ci va.”

In quelle mura corrose ci sono due microcosmi conviventi e, al contempo, separati dalle sbarre e dai reciproci ruoli. Il che non impedisce le divisioni all’interno dei singoli gruppi. Sostenuto da una colonna sonora musicale di tutto rispetto di Pasquale Scialò, Di Costanzo compie un’operazione di accerchiamento fisico e psicologico dei suoi personaggi (le celle sono in una rotonda) portandone progressivamente in evidenza le sfumature psicologiche.

Programmazione film
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TERMINATA