Con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Federica Vincenti, Giancarlo Commare.
Titolo originale . Drammatico (colore). Durata 112 min. Italia 2024 (01)
Amburgo, 8 dicembre 1934. Luigi Pirandello è in treno, direzione Stoccolma, e sta andando a ritirare il Premio Nobel per la letteratura. Davanti a lui passano i fantasmi della sua esistenza: la figura di Marta Abba, giovane attrice diventata sua musa ispiratrice che lo aveva conquistato durante un provino a Roma nel 1925 e che ha rappresentato il sogno di un amore assoluto; la follia della moglie Antonietta Portulano che è stata ricoverata in manicomio nel 1919; il profondo legame ma anche il difficile rapporto con i figli Lietta, Stefano e Fausto; il controverso rapporto con il fascismo; i trionfi ma anche gli insuccessi come la rappresentazione dei Sei personaggi in cerca d’autore accolta da fischi e insulti da parte del pubblico nel debutto al Teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921; l’illusione di una collaborazione cinematografica con il grande regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau.
Si erano già incrociati i destini di Luigi Pirandello e Michele Placido, che nel film si ritaglia il ruolo di Saul Colin, l’agente letterario del drammaturgo e scrittore.
Al cinema La scelta, uno dei film meno riusciti del regista, è liberamente ispirato alla commedia drammatica L’innesto. A teatro ha portato sul palco, tra gli altri, “Placido recita Pirandello”, “Io e Pirandello”, “Cosi è (se vi pare)” e nel 2025 andrà in scena con Pirandello. Trilogia di un visionario che comprende tre delle sue opere: “Lettere a Marta”, “L’uomo dal fiore in bocca” e “La carriola”. Forse è una coincidenza ma il termine ‘visionario’ è presente sia nel film che nella rappresentazione, una visione che probabilmente l’attore e il cineasta ha sempre avuto di Pirandello ma che proprio con questo termine la riaggiorna e rende più moderna.