Con Ella Øverbye, Selome Emnetu, Ane Dahl Torp, Anne Marit Jacobsen, Ingrid Giæver.
Titolo originale Dreams. Drammatico (colore). Durata 110 min. Norvegia 2024 (Wanted)
Johanne è una diciassettenne che frequenta le scuole superiori. Quando arriva un’insegnante che da subito si presenta come un’artista avverte per lei un sentimento mai provato prima. Finisce così per non pensare che a lei per poi riuscire ad entrare, almeno parzialmente, nella sua vita volendo convincersi che il proprio sentire sia ricambiato. Finirà con l’avvertire la necessità di parlarne non con una coetanea ma con la nonna scrittrice.
Dag Johan Haugerud torna ad affrontare i sentimenti rischiando però di attenuare in parte il potenziale di una narrazione che sa scavare nell’intimità del pensiero amoroso.
Ci sono registi che sanno imprimere alle loro opere un concentrato ad alto tasso di introspezione e sanno come evidenziarlo. È quanto conferma di saper fare Haugerud permettendoci di entrare nell’intimità del sentire di una diciassettenne che si trova per la prima volta a scoprire una vasta gamma di turbamenti che coincidono con un innamoramento quasi a prima vista.
Il fatto che sia un’insegnante ad essere oggetto del sentimento e del desiderio potrebbe spostare l’asse della narrazione spingendo lo spettatore ad affrontare da subito quanto accade sotto la lente dell’opportunità o meno. Si potrebbe essere portati a chiedersi, ad esempio, se la docente faccia bene a consentire a Johanne di andare a farle visita nel suo appartamento.
In realtà la sceneggiatura, che prevede una più che ampia esternazione dei pensieri della protagonista, bypassa queste remore chiedendoci (e riuscendo nell’intento) di entrare nei suoi ‘sogni’ (come il titolo vuole) seguendone gli sviluppi con una capacità di percezione degli slittamenti del cuore che danno la misura della sensibilità di scrittura del regista/sceneggiatore.